Intervista a Francesca Cosi e Alessandra Repossi

Argomento: L'intervista
Pubblicazione: 17 marzo 2015

Francesca Cosi e Alessandra Repossi, siete entrambe traduttrici letterarie. Da quali lingue traducete?

Le nostre lingue di lavoro sono l’inglese, lo spagnolo e il francese. Da queste lingue traduciamo in particolare (ma non solo) i grandi classici: abbiamo tradotto J.M. Barrie, Pablo Neruda, Virginia Woolf, Jack London, Lewis Carroll, Henry James, Elie Wiesel e tanti altri. Siete anche scrittrici e giornaliste.

Qual è stato il vostro percorso professionale e perché avete scelto di lavorare in due?

Il nostro cammino è iniziato da lontano. È partito da un grande amore per la lettura: abbiamo sempre letto moltissimo fin da piccole, prima solo in italiano e poi nelle lingue che via via studiavamo (inglese, spagnolo e francese). È proseguito da ragazze con le permanenze all’estero (Stati Uniti e India per Alessandra; Francia, Inghilterra e Spagna per Francesca), dove i legami con le lingue e le culture straniere si sono rafforzati e abbiamo avuto accesso a libri che in Italia non arrivavano facilmente. Nel frattempo ci siamo iscritte all’Università e abbiamo iniziato a lavorare: Alessandra, a Milano, collaborava con uno studio editoriale, è entrata in contatto con una casa editrice che cercava traduttori e così ha iniziato a tradurre saggistica e linguistica. Intanto Francesca, a Firenze, iniziava a tradurre articoli accademici per conto dell’Università. Alcuni anni più tardi ci siamo incontrare e, dopo una prima esperienza di co-traduzione editoriale, abbiamo capito che unire le nostre forze e competenze sarebbe stato per entrambe motivo di crescita e, rispetto agli editori, una carta in più da giocare. Perciò il percorso è diventato comune, i nostri contatti professionali si sono allargati e dalla saggistica siamo approdate alla narrativa. Lavorare in due è stato ed è tuttora una risorsa, ma per poterlo fare occorre trovare un’anima professionalmente gemella: il nostro lavoro di traduttrici e autrici si basa moltissimo sulla precisione, sul rispetto dei tempi di consegna e su tanti altri fattori che ormai per noi sono acquisiti; dover discutere con un partner professionale su questioni come puntualità, precisione e simili diventerebbe motivo di forte stress.

La firma cosi&repossi è uno studio editoriale. Quali servizi offrite?

Oltre agli editori, i nostri clienti sono enti, aziende e anche privati. I nostri servizi, infatti, vanno dalla traduzione editoriale e letteraria di libri, testi e articoli alla transcreation, nuova disciplina oggi richiesta dalle agenzie pubblicitarie. Ci occupiamo anche di scrivere articoli, testi, libri e e-book su commissione (compresa la realizzazione tecnica di questi ultimi per diverse piattaforme). Tra i servizi editoriali in senso lato offriamo editing, scouting, la stesura di schede di lettura, la curatela di testi e collane e il copywriting. Teniamo anche seminari sulla traduzione editoriale, la scrittura e l’editoria, e per il web offriamo la realizzazione di blog editoriali (il nostro è www.cosierepossi.com) e newsletter come quella che realizziamo per l’Associazione Italiana Traduttori e Interpreti (www.aiti.org/pubblicazioni/newsletter-aiti-informa). Infine, Alessandra è anche fotografa (questo è il suo sito: www.alessandrarepossi.com), perciò siamo anche disponibili per la realizzazione di immagini per copertine e materiale promozionale.

Chi è il capo tra voi due?

Nessuna delle due ed entrambe, a seconda delle situazioni, delle giornate: capita che un giorno una di noi sia più centrata dell’altra e allora prende in mano le redini. In genere, però, prendiamo le decisioni insieme. Siamo sostanzialmente complementari e abbiamo due caratteri diversi, forse per questo il nostro sodalizio è così forte.

Come si svolge la vostra giornata tipo?

Iniziamo a lavorare tutti i giorni alle 8.30 e traduciamo o scriviamo basandoci su un calendario in cui, ogni volta che ci arriva un lavoro, segniamo la data di consegna e il numero di pagine da tradurre, rivedere o scrivere al giorno per poterla rispettare. Oltre al lavoro sui libri teniamo quotidianamente aggiornato il sito e gli altri strumenti di visibilità online (Linkedin, FB, Google+), poi ci sono le telefonate, le proposte di traduzione da preparare, le pratiche amministrative da seguire, gli eventuali incontri di lavoro; in genere siamo impegnate fino a sera. A quel punto ci dedichiamo agli amici o partecipiamo alle tante iniziative culturali della città! In questo periodo stiamo curando anche un ciclo di otto incontri sulla traduzione letteraria presso la biblioteca San Giorgio di Pistoia, che ha preso il via lunedì 2 marzo 2015, questo è il volantino dell’iniziativa. I fine settimana, però, cerchiamo di tenerli liberi per dedicarci alle altre nostre passioni: lettura, scrittura, fotografia e attività all’aperto (ci piace camminare e andare in bicicletta, attività alle quali abbiamo dedicato alcuni libri).

Alessandra Repossi è anche fotografa. Il vostro nuovo libro Fari, una guida completa (cosi&repossi) mette a fuoco i più bei fari europei. Da cosa è nata questa idea e come nascono le vostre idee autoriali?

Cerchiamo sempre di scrivere di argomenti che ci piacciono, come ad esempio i fari ma non solo: dirigiamo due collane sui pellegrinaggi a piedi e abbiamo scritto anche libri di didattica della lingua. Il libro che citi tu sui fari tra l’altro è anche il primo e-book di una collana che abbiamo appena inaugurato su Amazon e che presto si arricchirà di altri titoli. Questa regola del seguire i nostri interessi vale anche per l’attività di Alessandra come fotografa: fa parte di un collettivo milanese che sta tenendo una serie di mostre proprio in questo periodo, e sta lavorando anche a un paio di altri progetti, il primo sulla Shoah e il secondo sulla figura di Don Lorenzo Milani. Quindi, il nostro iter in genere è questo: ci piace un argomento, pensiamo di avere qualcosa da dire, stiliamo un progetto, cerchiamo l’editore giusto e andiamo a proporglielo. Quando poi dall’altra parte si trova una persona che si entusiasma per ciò che offri è davvero bellissimo.

Qual è il lato più piacevole di questo mestiere?

Per noi è senz’altro lavorare insieme a progetti (traduzioni, scrittura e tutto il resto) che ci coinvolgano intellettualmente e ci appassionino. Ci piace moltissimo anche lavorare con i nostri editori e gli altri clienti per costruire insieme il progetto e vederlo nascere in forma di libro, mostra fotografica o altro.

Quali consigli si possono dare a quanti vorrebbero avviare uno studio editoriale?

Prima di tutto bisogna trovare le persone giuste con cui farlo: la collaborazione deve essere fonte di crescita personale e professionale, non di tensioni e dissapori! Poi consiglieremmo di sviluppare competenze diverse per differenziare l’offerta di servizi e poter così soddisfare più clienti.