I quadri trompe l’œil di Amélie Nothomb

Argomento: Editoriali
Pubblicazione: 15 gennaio 2019

Per Causa di forza maggiore, l’ultimo romanzo di Amélie Nothomb, si può proprio dire che questa volta l’Oriente è lontano e l’ispirazione è soprattutto belga. Il libro inizia come un giallo di Simenon per poi virare velocemente nell’assurdo di un Magritte. E il finale circolare sfocia in metafore da interpretare. Per saperne di più, leggete l’intervista di Ana Ciurans a Amélie Nothomb, l’intervista alla sua traduttrice italiana, Monica Capuani, la nota della redazione e un articolo sul suo recente incontro con i lettori italiani a Firenze. I primi due incontri con Amélie Nothomb si sono svolti presso la libreria Giunti e presso la libreria Edison, a quest’ultima abbiamo dedicato un articolo nella rubrica Libreria.

Dopo Causa di forza maggiore segue una nota del traduttore Giorgio Amitrano a Norwegian Wood, dello scrittore giapponese Murakami Haruki, un romanzo diverso dalla produzione precedente di Murakami, opera realista realizzata durante un soggiorno italiano. Qui la nota riprende volutamente l’introduzione dello stesso Giorgio Amitrano per la recente edizione di Einaudi. Norwegian Wood è recensito da Simona Dolce, giovane scrittrice esordiente. Nella rubrica Migrazioni una nota della traduttrice Elisabetta Svaluto Moreolo che ha tradotto dal nederlandese il romanzo di Kader Abdolah, La casa della moschea (Iperborea), a cui segue una recensione da parte di Emanuela Mazzucchelli delle libreria Librami di Arona. Un romanzo molto ben apprezzato dalla critica per tutti gli elementi che si riscontrano, innanzitutto il ritorno alla terra d’origine dell’autore, ma con uno spirito più riconciliato, i numerosi elementi narrativi, il riferimento alla religione, la vena poetica.

L’articolo sulla libreria Edison di Firenze è affiancato a una recensione di Tommaso Gurrieri editore di Barbès – appartenente al gruppo Edison –, sul saggio da lui stesso tradotto, Diario Aperto, di Michel Tournier. Diario Aperto riporta la traduzione del titolo Journal Extime, il contrario cioè di un diario personale, piuttosto un diario da mostrare. La sua è una nota dell’editore ma anche una nota del traduttore e Barbès punta molto sulla francofonia. Sempre per Barbès, la nota della traduttrice Alessandra Aricò per la traduzione dal francese della commedia di Jane Birkin Oh scusa dormivi, commedia teatrale autobiografica e rielaborazione di una scena di vita, rappresentata attraverso il dialogo di una coppia in crisi. Infine, una nota del traduttore Lorenzo Pomepo e una recensione di Gianfranco Franchi per la traduzione dall’ucraino del romanzo Depeche Mode (Castelvecchi) di Serhij Zhadan. Depeche Mode è un romanzo che narra della difficile storia del cambiamento, nei primi anni dell’indipendenza ucraina.

Buona lettura!