Niente di personale

Argomento: Editoriali
Pubblicazione: 15 gennaio 2019

La composizione di questo numero è abbastanza insolita perché per la prima volta l’intervista è dedicata al personaggio di un romanzo e per di più un romanzo di due esordienti. Lui, il personaggio è Salvatore Liquore, italiano e migrante di nuova generazione, colto, preparato, sicuro. Lavora nel ramo della pubblicità tra New York e Bruxelles, ama i libri e la musica. Vive molto per il lavoro ma sbaglia a fidarsi delle persone più assurde. Cade ma vuole rialzarsi, migra di nuovo e si rigenera nell’appropriazione di luoghi nuovi, New York, Bruxelles, poi ancora New York. Niente di personale, questo il titolo, è un libro dall’impronta europea, è pubblicato da Biliki, un editore belga che pubblica nella lingua madre di ogni autore, rientra perciò nella collana italiana, la Piola Libri. È un romanzo scritto a quattro mani, da Alessandro Fusacchia e Davide Rubini. Niente di personale ha già venduto numerose copie in Belgio e ora sta cercando un editore in Italia.

La novità è che da questo numero in poi ogni Nota del Traduttore verrà affiancata da una recensione grazie all’aiuto di collaboratrici e collaboratori esterni. In questo numero hanno collaborato per ordine alfabetico: Ana Ciurans, traduttrice e docente di spagnolo; Gianfranco Franchi, scrittore e scout presso svariati editori; Andrea Plazzi, traduttore e docente.

Tra le note, la nota della traduttrice Daniela Galdo per la raccolta “L’anno del giardiniere” di Karel Capek (Sellerio, 2008), scrittore ceco del Novecento. Un libro che va interpretato anche in chiave politica in concomitanza degli avvenimenti degli anni ’20 e ’30 in Cecoslovacchia. Segue la nota di Emanuela Bonacorsi per il romanzo “Opera” della scrittrice georgiana Elena Boc’orišvili (Voland, 2008) che descrive la quotidianità georgiana nel periodo del collasso dell’Unione Sovietica. Nella sezione “Poesia” un bellissimo libro di René Char, nella nota della traduttrice Anna Ruchat (Archinto, 2008), un libro particolare e molto delicato. René Char, fa dialogare la sua poesia con le litografie di Jean Arp e Georges Braques, mostrando chiaramente la corrente surrealista nell’intento di coinvolgere l’arte visiva e quella letteraria insieme. Infine, nella sezione “Cinema” un articolo di Andrea Plazzi sull’adattamento cinematografico di “The Spirit” tratto dalla matita di Will Eisner, di cui Andrea Plazzi ne è il traduttore italiano di tutta l’opera cartacea.

Nella sezione Libreria, questa volta la storica Libreria Hoepli di Milano.

Buona lettura!