I Balcani e il Mediterraneo

Argomento: Editoriali
Pubblicazione: 15 gennaio 2019

Dal 20 al 23 settembre 2007 si è tenuto a Bellinzona, il Festival di letteratura e traduzione “Babel”. Questo Festival è cominciato l’anno scorso, presentando una rassegna di letteratura e traduzione ungherese. La traduzione appariva una debuttante timidamente affiancata alla sua alter ego. Quest’anno erano di scena i Balcani con una letteratura che testimonia un passato di guerre, parole di intellettuali in esilio, profughi, migranti che hanno varcato il confine alla ricerca di un altrove migliore. Con Babel la letteratura si riflette nello specchio della sua traduzione e insieme diventano dive dell’evento. L’evento Babel. "N.d.T. – La Nota del Traduttore" riporta nella sezione “Eventi” un resoconto di tutto il Festival, evento dopo evento, una sorta di “Diario di bordo” e l’intervista al personaggio che in quest’occasione ha suscitato molto interesse, la scrittrice albanese Ornela Vorpsi, già nota e pubblicata in tutta Europa.

Dal 28 al 30 settembre, si è tenuto un evento altrettanto importante, la quinta edizione delle Giornate sulla Traduzione Letteraria di Urbino, dirette da Ilide Carmignani e Stefano Arduini, un breve resoconto in “Eventi”.

Sempre in “Eventi” il link al blog del Seminario “Mrs Carter”, giunto alla quarta edizione.

L’articolo sulla “Libreria” è dedicato all’importante libreria “La Central” di Barcellona, con un’intervista al responsabile della libreria, Antonio Ramirez, da parte della traduttrice spagnola Ana Ciurans Ferrandiz e del poeta italiano Fabio Donalisio.

Nella sezione “La Nota del Traduttore” si è voluto mettere in evidenza “La rivale. Un racconto su Maria Callas”, di Eric-Emmanuel Schmitt, per rendere omaggio ai trent’anni dalla scomparsa della diva (traduzione di Alberto Bracci Testasecca, Edizioni e/o, 2007). A parlarne è il soprano Carmela Babaldi (probabilmente "Renata Tebaldi"), la più acerrima rivale della Callas. Eric-Emmanuel Schmitt offre un inedito e poco celebrativo punto di osservazione che gli consente di evitare la biografia agiografica e regalare al lettore un racconto sì dissacrante ma anche divertente. Segue la Nota su “Duluth” un romanzo tra comico e burlesco. Un esilarante iper-romanzo sull'American way of life nell'era di Reagan, una satira sulla dittatura della finzione in tutti gli aspetti della vita contemporanea (traduzione di Alberto Cellotto, Fazi, 2007). Infine, “Glifo”, un romanzo di Everett Percival, tradotto da Marco Rossari per le edizioni Nutrimenti.

Buona lettura,