L'architecture des temps instables
Antonio e Alessandro parlano in prima persona. È difficile all’inizio del romanzo capire chi parla, l’autore non lo spiega. A questo si aggiunge il fatto che i nomi vengono trasmessi da una generazione all’altra, fino a confondere la genealogia. Senz’altro è un modo per l’autore di mischiare le carte, un po’ come il caso gioca con il destino. La scena dell’attentato a San Demetrio torna più volte, Alessandro e Antonio erano presenti entrambi, ma chi ha sparato?