Molti scrittori impostano la narrazione secondo una chiave di lettura che li distingue. Uno di questi è Jean Echenoz, scrittore francese di cui recentemente Adelphi ha pubblicato Ravel nella traduzione di Giorgio Pinotti. Già il titolo rimanda alla musica, al Bolero. Per chi non conosce la scrittura di Echenoz, leggere questo romanzo può sembrare banale e addirittura noioso, anche in francese. Si nasconde invece dietro alla storia tutta una struttura di ritmo musicale sapientemente intessuta. La Nota del Traduttore permette di scoprire un'originale musique de livre, chiave di lettura di tutto il romanzo.
Un'altra scrittrice che continua a stupire con storie apparentemente semplici ma in realtà molto ironiche e complesse è Amélie Nothomb, qui con l'ultimo romanzo tradotto da Irene Babboni, Splendente come una padella (Einaudi), illustrato da Kikie Crêvecoeur, autrice belga anche lei.
Lo scrittore Daniel Handler, finora conosciuto con lo pseudonimo Lemony Snicket, qui con una raccolta di racconti dal titolo Avverbi (tradotto da Anna Mioni, Alet), che si possono leggere separatamente o come un'unica storia poiché gli stessi personaggi si ritrovano da un capitolo all'altro. Handler si sofferma molto sul come narrare, piuttosto che sull'oggetto, senza tralasciare l'ironia, il parlato quotidiano e i giochi di parole. Nella sezione "Poesia", un classico Eroi, amici e amanti del grande Costantino Kavafis, autore che continua a suscitare interesse, nella nuova traduzione della neogrecista Tiziana Cavasino che da anni si occupa dell'opera kavakiana. L'opera è presentata in sezioni tematiche (Baldini Castaldi Dalai). Infine un romanzo storico, quello di José Pablo Feinmann su Heiddeger, L'ombra di Heidegger, tradotto da Lucio Sessa (Neri Pozza).
L'intervista è dedicata a Paolo Collo, a raccontarci di editoria e traduzione.
Buone letture e buone vacanze a tutti!