Intervista alla Fondazione Anne Frank
I. IL FILM e il GRAPHIC NOVEL
Il Diario di Anne Frank è un documento storico. Perché avete deciso di farne un film di
animazione?
Anne Frank era piena di sogni, emozioni e speranze, e ha scritto di tutte queste cose. Sebbene il
suo stile sia per certi versi senza tempo, l'arte della narrazione e il modo di relazionarsi alla sua
storia stanno cambiando. Era fondamentale per noi avere Kitty come protagonista del film.
Nonostante sia sempre presente nel Diario, non è mai stata rappresentata. Per comprendere Anne è importante vedere Kitty. L'animazione ci permette di mostrare l'amica immaginaria di Anne usando il linguaggio del presente. Una storia che non è mai stata raccontata.
L'animazione è stata prodotta in 14 Paesi. Cosa vi ha spinti a scegliere una produzione in così
grande scala?
L'animazione è così, è artigianale. Dato che abbiamo riunito i migliori talenti nel campo
dell'animazione, siamo stati obbligati a produrre il film nei migliori studios del mondo. Non si può scendere a compromessi quando si tratta di qualità. Adesso abbiamo la prova che il nostro
approccio è stato quello giusto, visto che Anna Frank e il diario segreto sarà distribuito in
tutto il mondo.
Cinque anni fa avete pubblicato il graphic novel tratto dal Diario. Cos'è?
Si tratta di un adattamento del testo originale di Anne Frank e contiene una selezione di dialoghi
tratti dal Diario. Il Graphic Diary è stato scritto e illustrato da Ari Folman e David Polonsky.
Il Diario di Anne Frank è un documento storico. Usare l'animazione non è una contraddizione?
Nel 2009, quando la Fondazione Anne Frank, insieme alla famiglia, hanno deciso di realizzare un
film usando l'animazione sono state due le questioni principali: come raggiungere i lettori di
domani usando il loro linguaggio, ma senza fare concessioni rispetto all'integrità del contenuto
dell'opera; e come l'edizione tradizionale potesse continuare a raggiungere i più giovani.
Quest'anno abbiamo pubblicato un'edizione critica accademica dei diari per sottolineare l'importanza anche di un approccio accademico. Gli aspetti legati alla narrazione sono altrettanto importanti di quelli legati ai documenti originali.
Come fa un testo storico a raggiungere i lettori di oggi?
L'edizione integrale del libro viene ancora letta in tutto il mondo. Recentemente anzi il pubblico di
lettori è addirittura cresciuto, specialmente in quei Paesi in cui c'è un rinnovato interesse per Anne Frank. Allo stesso tempo le abitudini di lettura stanno cambiando. I giovani di oggi socializzano in
modo diverso e crescono in un diverso contesto storico, con un diverso background culturale. A
causa della diffusione dell'uso di internet le immagini sono diventate sempre più importanti, e
questa è la ragione per cui abbiamo realizzato un graphic novel del Diario usando, insieme ai testi
originali, illustrazioni e immagini.
Perché il film è stato prodotto proprio adesso?
Abbiamo sviluppato il progetto avendo come obiettivo quello di completarlo per il 75°
anniversario della pubblicazione del Diario, avvenuta nel 1947, e 65 anni dopo la realizzazione del
primo film. Nel mondo di oggi assistiamo a un crescente movimento negazionista dell'Olocausto,
a fenomeni crescenti di discriminazione, antisemitismo e diminuzione di informazioni corrette e di
conoscenza. Era importante trovare un linguaggio nuovo per raccontare la storia alle nuove
generazioni senza scendere a compromessi rispetto al testo originale.
Può un film combattere questi fenomeni?
Sì, può aprire delle porte. Per questa ragione il film è accompagnato da un corposo
pacchetto educativo per le scuole, che verrà distribuito insieme al film. Abbiamo un compito da
svolgere, ossia raccontare del passato, insegnare la storia e creare consapevolezza.
Cosa direbbe Otto Frank di questo progetto?
Ovviamente non lo sappiamo, ma possiamo dedurlo dalle decisioni che ha preso quando era in
vita. Dopo aver pubblicato il Diario nel 1947, Otto Frank si rese conto che il libro aveva bisogno di
essere adattato per il teatro e per il cinema. La sua decisione ebbe come conseguenza che il Diario
raggiunse una popolarità globale, dopo il successo di uno spettacolo a Broadway e il celebre film di
George Stevens premiato agli Oscar. Con questo nuovo progetto la Fondazione Anne Frank e la
famiglia stanno perciò, in un certo senso, seguendo le orme di Otto e di Anne Frank che voleva diventare scrittrice e, a volte, ha sognato di diventare attrice. Adorava suo cugino
Buddy Elias, diventato attore. Per cui possiamo dire che questo progetto si iscrive nella mentalità
della famiglia Frank.
Cosa pensa la famiglia di Anne Frank del film di animazione e del graphic novel tratta dal
Diario?
La famiglia ha sostenuto e promosso i progetti fin dall'inizio, perché queste forme letterarie
corrispondono alla tradizione scritta e orale che ha sempre fatto parte della loro vita. Il cugino di
Anne Frank, Buddy Elias, che è stato Presidente della Fondazione Anne Frank fino al 2015, ha
approvato la sceneggiatura e ha amato le prime parti del film di animazione quando sono state
sviluppate. Ha confermato subito che questo è un mezzo adatto a coinvolgere le nuove
generazioni.
II. IL GRAPHIC NOVEL:
Quali contenuti sono illustrati nel graphic novel pubblicato nel 2017?
Il graphic novel è basato sul testo originale che consiste nelle lettere di Anne Frank a Kitty e segue le date di inserimento nel Diario, cronologicamente, dalla prima all'ultima. Il graphic novel riporta in vita queste lettere collegando il testo alle immagini, leggendo tra le righe, interpretando e condensando il testo stesso.
Alcune lettere sono riportate integralmente nel libro. Perché?
Anne Frank possedeva come è noto grandi capacità narrative e un acuto potere di osservazione, cosa che rende il
Diario interessante al di là del suo ruolo di testimonianza storica. Abbiamo scelto di realizzare quest'opera proprio per poter riflettere questo aspetto, mantenendo il
Diario come documento contemporaneo e preservando il carattere dell'originale. Il graphic novel attinge molto dal testo originale, cosa abbastanza inusuale per questo genere di libri. Per noi era però l'unico modo per assicurarci che il
Diario mantenesse la sua integrità e la sua autenticità. Non è un graphic novel su Anne o sulla famiglia Frank, è semplicemente il
Diario in forma grafica.
È vero che insieme al film pubblicherete il Kitty Book (il Libro di Kitty), che è il sequel del graphic novel?
Esatto. Il Kitty Book racconta la storia degli ultimi sette mesi vissuti dalla famiglia Frank che non sono raccontati nel Diario: il terribile viaggio di Anne e Margot verso i campi di Westerbork, Auschwitz, Bergen-Belsen; l'Olocausto.Il libro tratterà inoltre del mondo di oggi in relazione all'esperienza di Otto Frank e della sua famiglia. Il Kitty Book sviluppa la sua narrazione lungo la traccia del testo e in sintonia con le date nel Diario di Anne Frank, offrendo una visione più ampia della dimensione della storia della famiglia Frank, compresi alcuni documenti. Il team ha infatti attinto dagli archivi di famiglia, da archivi storici e da molte altre fonti, aggiungendo questo elemento allo sforzo creativo presente in ciascuna illustrazione.