Traduzione da: portoghese
"Il Fado. Storia e cultura della canzone portoghese" è un'opera densa e appassionante che ricostruisce su base storica la nascita e l'evoluzione di un singolare genere musicale. Il saggio del musicologo Rui Vieira Nery racconta infatti la storia del fado a partire dalle sue origini, seguendone le successive trasformazioni: da danza afrobrasiliana sbarcata in Portogallo agli inizi dell'Ottocento ad aspirante canzone nazionale, in un'evoluzione che la porta dai locali malfamati di Lisbona ai salotti borghesi, al teatro di rivista e infine ai locali tipici.
Ai giorni nostri, superata la fase in cui gli si attribuivano implicazioni ideologiche e politiche a causa dell'uso propagandistico che ne fece il regime di Salazar e, sul versante opposto, della sua antica vocazione di canto di protesta, la tradizione del fado continua di fatto a trovare la forza per rinnovarsi e a proporsi come il simbolo stesso del carattere del popolo portoghese, nella sua componente più malinconica e fatalista.
Il saggio di Rui Vieira Nery è una complessa e affascinante commistione di riflessioni e rimandi di tipo storico, culturale, letterario e musicologico. La traduzione ha richiesto la conoscenza e l'approfondimento sia delle informazioni presenti nel testo sia di quelle implicite ed ha richiesto una ricerca terminologica attenta, soprattutto per quanto riguarda le descrizioni di carattere strettamente musicale e compositivo.
Vista la presenza di numerose citazioni letterarie e la riproduzione dei testi di molti fado della tradizione, è stato necessario tradurre tenendo conto di volta in volta degli aspetti funzionali e stilistici dell'opera, pur rispettando dei criteri di traduzione prestabiliti che hanno orientato il lavoro nel suo insieme. Così, per le citazioni letterarie si è deciso di non avvalersi di traduzioni già esistenti, visto che quasi sempre si trattava di traduzioni datate; per i testi delle canzoni si è optato per privilegiare l'aspetto semantico, dal momento che il testo originale sarebbe stato riprodotto anche nell'edizione italiana, pur cercando di ricreare le caratteristiche fono-prosodiche degli originali, quando possibile. La traduzione dei versi dei fado tradizionali è stata particolarmente impegnativa, a causa del ricorso frequente al gergo utilizzato dai marginali, comprese alcune espressioni cadute in disuso ed ormai oscure.
Nonostante in genere il saggio sia considerato un testo mediamente vincolante dal punto di vista traduttivo, in questo caso il grado di vincolo si è dimostrato variabile, proprio per l'intrecciarsi di competenze, discorsi e tipologie testuali. Del resto il fascino e l'efficacia del saggio di Rui Vieira Nery è dato proprio dalla ricchezza di approcci che lo intessono e che permettono, nel loro insieme, di dare a conoscere anche ad un pubblico diverso da quello portoghese una tradizione così peculiare.
Naturalmente ciò ha implicato anche la difficoltà di dover tradurre termini che si riferiscono ad aspetti culturospecifici, talora dei veri e propri "realia", o di dover scegliere secondo un criterio coerente come tradurre termini di cui ancora non esiste in italiano una traduzione o un adattamento che sia prevalso nell'uso.
Infine, sebbene si tratti di un'opera saggistica, lo stile marcato dell'autore è evidente e intrinseco al discorso, per cui neutralizzarlo nell'edizione italiana avrebbe rappresentato un discutibile appiattimento dell'idioletto di Rui Vieira Nery. Mantenere l'equilibrio tra l'adeguatezza rispetto allo stile dell'autore e una quanto più piacevole accettabilità della traduzione per il lettore italiano è stato l'obiettivo più ambizioso, in funzione del quale si è dovuto continuamente tenere conto delle insidiose asimmetrie che separano due lingue considerate affini.