Nel percorso più breve per andare al lavoro, devo attraversare un ampio parco naturale protetto, un tipico paesaggio ubertoso tra pascoli e maneggi. Al ritorno il percorso è lo stesso, più per amore della veduta che per dovere. Non ci sono case ma soltanto prati e curve talvolta alberate e una grande cascina a metà strada.
L’aggettivo che meglio descrive questo posto richiede l’avverbio, estesamente verde. Il traffico è raro lungo questo sentiero, è più facile incrociare lepri, volpi, aironi o anatre, qualche ciclista, escursionisti a piedi e talvolta a cavallo, spuntati dagli innumerevoli sentieri. Nemmeno un ostacolo, se non la nebbia bassa e leggera sui prati.
Nel quarto d’ora dell’andata guido come se fossi su un circuito da gara, trafelata, con i minuti contati, pencolando alle curve. Al ritorno invece se corro è per il gusto di accelerare sulla strada lungamente libera. Intanto la radio va e anche la mente, in questo periodo allegro per le numerose ferie e feste di fine anno.
Nel tutt’intorno erboso e profumato la mia fretta cede alla suggestività natalizia del viaggio paziente di Maria con il Bambino nato da poco, Giuseppe, l’asinello e i loro bagagli.
Mi chiedo come fosse il loro andare, pensandoli proprio lì, sul ciglio della strada, al confine tra l’asfalto e il prato, lenti e miti, a una velocità relativa che certo permetteva di osservare e sentire i fiori, le piante, le torbiere e i corsi d’acqua.
Ad animare il loro viaggio non certo la radio, ma le parole, gli incoraggiamenti a proseguire; non la musica di una frequenza, ma la preghiera a ritmare le ore, l’esilio, il tanto tempo e il pericolo da incalzare nella fuga. E quanta pazienza quel viaggio. A indicare loro dove fermarsi non certo internet, ma di nuovo le parole, quelle dell’Angelo, i consigli dei viandanti, dei pastori nonché le indicazioni astrologiche dei re Magi. C'era da fidarsi e da affidarsi.
Il parco è alle mie spalle, alla rotonda cambio direzione, il paesaggio cambia e anche i miei pensieri. Sono già verso casa per i preparativi di fine anno.
Oggi in un’atmosfera di nuovo natalizia tra luci, addobbi e mille occasioni per abbracciarci e brindare, ci ritroviamo ad aspettare il nuovo: nuovo anno, nuovi propositi, fretta e gioia di realizzarli.
Auguri a tutti di buon Capodanno, di buona Epifania, che siano feste ricche di doni per l’anno nuovo. E di pace.
Buon 2023 !