Contro tutte le guerre

Argomento: Editoriali
Autore: Dori Agrosì
Pubblicazione: 7 novembre 2024

Nel 2023 ha preso il via il cinquantesimo anniversario dalla scomparsa di Pablo Picasso avvenuta nel 1973 dopo una leggendaria esistenza artistica durata 91 anni. A Milano il Palazzo Reale ospita fino al 2 febbraio 2025 la mostra di Marsilio Arte, Picasso lo straniero, a cura di Annie Cohen-Solal che indaga l’esistenza dell’artista attraverso la lente dell’esilio.

Picasso non è soltanto cubismo, sarebbe riduttivo, nella sua opera precedente gli emblematici tre periodi, période bleue, rose e africaine, sono inscindibili tra evoluzione artistica e vita privata, riflessi dello stato d’animo come in un diario personale. Cupo il periodo blu con visi scavati, tristezza e grande miseria; di rinascita il periodo rosa e esotico il periodo nero, o periodo africano.

Come capofila del cubismo invece possiamo riconoscere Picasso tra mille. L’effetto in un certo senso collage dei dipinti tridimensionali realizzati sulla bidimensionalità di una tela sfida lo spettatore, sebbene immediatamente riconoscibile, le immagini asimmetriche non ne lasciano comprendere subito la prospettiva visiva. Bisogna conoscerne il criterio per ricomporre l’immagine raffigurata e dopo averlo capito diventa affascinante interpretare un soggetto nelle diverse angolature della tecnica cubista.

Guernica (Expo 1937), la celebre opera drammaticamente pacifista è stata motivo di contesa allo scattare del centenario della nascita di Picasso, nel 1981. Le autorità spagnole fecero una pressione fortissima al MoMa per avere il dipinto in Spagna, finché la disinstallazione avvenne, in gran segreto. Anche oggi sarà molto difficile trovare quest’opera altrove se non a Madrid, non al Prado, ma al Museo Reina Sofía.

Nel dopoguerra Picasso era ormai un artista dominante e sempre più incredibilmente assente alle mostre che gli venivano dedicate, i musei riaprivano e l’arte aveva voglia di rinascere.

Nel 1953 due importanti mostre, una a Roma e poi una a Milano, si susseguivano, entrambe esponevano dei Picasso. Nella mostra milanese curata da Fernanda Wittgens a Palazzo Reale, sfidando ogni rosea aspettativa, venne esposta Guernica, dopo una lunga e complicata trattativa tra il grafico Attilio Rossi e Pablo Picasso. Dopo Parigi, Picasso continuava il suo esilio a Vallauris, sulla costa provenzale della Francia, dove ebbe luogo la trattativa. Dal suo canto, Attilio Rossi parlava bene lo spagnolo, da esule negli Stati Uniti e in Argentina durante il periodo del secondo conflitto, riuscì a ottenere in prestito Guernica; Picasso accettò in extremis, rasserenato dall’impegno dello Stato italiano a farsi garante dell’opera, proteggendola da qualsiasi tentativo di portarla in Spagna.

Il franchismo era ancora un pericolo per lui – sempre atteso dal pubblico, e puntualmente assente – e certamente anche per Guernica. Tuttavia il murale bicromatico arrivò a Milano appena a un mese dalla chiusura della mostra per poi tornare a New York, dove venne custodito in maniera permanente come da sua volontà, fino alla morte di Franco. Rimase lì per quarantadue anni. Sulle due mostre italiane del 1953 si può leggere ampiamente nel volume di Rachele Ferrario, La contesa su Picasso (La Tartaruga, 2024).

Nella sezione Focus > Extra, l’articolo Il genio fatto uomo di Ana López Yuste su Pablo Picasso, visto da una prospettiva personale. Nella stessa rubrica un secondo articolo, Hemingway, fra le righe c’è una lampuga, una sintesi della conversazione in libreria con Silvia Pareschi a proposito del suo saggio di traduzione letteraria, Fra le righe (Laterza, 2024).

L’Intervista è dedicata a Stefano Rosatti, traduttore dall’islandese e del romanzo Eden, di Auður Ava Ólafsdóttir (Einaudi, 2024) con cui si è ragionato di lingue a rischio di estinzione. Non potevamo fare diversamente poiché Alba, la protagonista di Eden, nel ponderare sempre molto di etimologie e fatti linguistici, ci informa che ogni venerdì c’è una lingua che si estingue. Immaginiamo che insieme a queste lingue si estingua pertanto una certa cultura e un certo modo di pensare. Certamente un messaggio che la scrittrice ha voluto dare ai suoi lettori e che Stefano Rosatti ha saputo spiegarci.

Nella rubrica principale La Nota del Traduttore la nuovissima e imperdibile traduzione dall’inglese del testo teatrale Romeo e Giulietta di William Shakespeare (Marcos y Marcos, 2024) a cura di Massimiliano Palmese, scrittore e poeta. Massimiliano Palmese ne ha fatto un capolavoro.
Di Patrizia Raveggi la traduzione dallo sloveno del romanzo non-romanzo, ma romanzo storico e autobiografico Il collezionista di paure, di Goran Vojnović (Forum, 2023); durante la disgregazione della Jugoslavia pochissimi in Italia e in Europa sapevano di quella guerra, terribile e decennale. Non c’erano ancora i social, non c’era ancora la connessione, eppure c'erano le agenzie di stampa, soltanto al confine si sapeva qualcosa e si sentiva l'eco delle bombe, come poi si sia conclusa si è saputo dopo.
Dal catalano, nella traduzione di Sara Cavarero, Sono Milena da Praga (Elliot, 2024) è un collegamento a Kafka attraverso la ricerca letteraria condotta da Monika Zgustova sulla figura di Milena Jesenska, giornalista, traduttrice, scrittrice, parte dell'élite intellettuale viennese, donna coraggiosa, carismatica e grande amica di Kafka. Un romanzo con cui Elliot celebra il centenario dalla scomparsa di Franz Kafka.
Nella traduzione dal francese, Il Messia, di Jean Grosjean, autore prolifico, tradotto per la prima volta in Italia per i tipi di Qiqajon (2024) da Emanuele Borsotti. Jean Grosjean è stato poeta, scrittore, traduttore, commentatore di testi biblici, nonché membro del comitato delle edizioni Gallimard. Il Messia è un testo breve, un lungo racconto delicato sulla resurrezione di Gesù.
Il romanzo politico, Il museo delle contraddizioni, dell’autore belga francofono Antoine Wauters, è tradotto da Stefania Ricciardi (Neri Pozza, 2024).
Infine, il bellissimo album grafico di Jean-Jacques Sempé, Raoul Tabourin, tradotto dal francese dal misterioso traduttore Dylan Rocknroll (21lettere, 2024), riusciremo mai a sapere chi è il traduttore che si firma con questo pseudonimo rock?

Tra le proposte Traducibili, tre opere di fiction; il graphic novel Lies My Teacher Told Me, di James W. Loewen e Nate Powell (The New Press, 2024); The top spot, di Frank Weber (Disney Hyperion, 2024), album illustrato; di entrambi i volumi, i diritti per l’Italia appartengono all’agenzia letteraria milanese Berla&Griffini. Il romanzo storico The Queen's Lender, dell'autrice scozzese Jean Findlay è pubblicato da Scotland Street Press, 2024, a cui appartengono i diritti.

In Agenda un aggiornamento degli eventi letterari. Tra tutti la fiera romana Più Libri Più Liberi.

Buona lettura,