La Libreria Edison di Firenze

Argomento: Librerie
Pubblicazione: 1 aprile 2009
[ NB: La libreria Edison di Firenze, fondata nel 1996, ha cessato l’attività. Questo è un articolo d'archivio.]


Nel 1996 apre in Piazza della Repubblica, centro nevralgico di Firenze, la libreria Edison. È una libreria dalla vocazione europea, completamente diversa dalla libreria tradizionale, a iniziare dalle dimensioni, 1.100 metri quadri su quattro piani che si sviluppano attorno a uno spazio aperto. Poi una caffetteria, postazioni internet e schermi. La Edison conta circa 70.000 titoli presenti e 500.000 nel database, prenotabili in modo semplice e veloce, apre dalle 9.00 alle 24.00, tutti i giorni, domeniche comprese. Questo per offrirsi anche come un luogo d’incontro per stare tra i libri, toccarli, sfogliarli, cercarli e scoprirli. In pochi anni la Edison è riuscita a diventare uno dei luoghi più amati dai fiorentini. Pensare a Firenze prima della Edison è impossibile, tanto è ormai parte della città. La libreria pubblica una propria rivista, Edison Square, il cui primo numero è uscito nel 2002. Si tratta di una rivista monografica mensile a tema. Libri, poesia, biografie, recensioni, proposte, appuntamenti, eventi artistici e infine una quarta di copertina. Il direttore, Alessandro Falciani, è una persona gentilissima e proseguo con lui la conversazione che avevo iniziato con Lanfranco, a proposito degli autori ispanoamericani pubblicati da piccole case editrici perché è un tema che mi sta particolarmente a cuore. Il più venduto questo mese, mi dice, è La piazza del diamante di Mercé Rodoreda, per l'editore La nuova frontiera. Il romanzo, definito da Gabriel García Márquez «il più bello che sia stato mai pubblicato in Spagna dai tempi della guerra civile», è molto amato in Catalogna e l’autrice ha partecipato, nell’aprile del 2008, alle giornate organizzate in suo onore dalla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Pisa. Molto interesse anche per il capolavoro di Adolfo Bioy Casares, Piano d’evasione, editore Cavallo di ferro che dello stesso autore ha pubblicato anche Diario della guerra al maiale. Parlando di piccola editoria, Alessandro Falciani mi spiega che in libreria si può fare ancora molto, a iniziare da una cosa semplice come la collocazione dei libri in posizioni strategiche che diano più visibilità. Se è vero che sono ancora pochi ancora i lettori che chiedono libri di un determinato editore è altrettanto vero che questo vale anche per i grossi editori. Anzi la richiesta di un determinato editore anche se rara, ricade sempre su un piccolo editore diventato di culto per i suoi lettori. Il cliente, prosegue, di solito cerca in primo luogo un titolo (e in secondo un autore) e lo acquista indipendentemente dalla casa editrice che lo pubblica, anche se è ovvio che i titoli e gli autori maggiormente richiesti sono quelli più conosciuti perché sostenuti da editori che possono permettersi di pubblicizzarli. Quasi tutti, comunque, amano curiosare. Le riviste di settore, tra cui Edison Square, Pulp, Blow up, L’Indice, Satisfiction e i supplementi culturali dei quotidiani, recensiscono normalmente i libri dei piccoli editori e hanno influenza su un pubblico di lettori abituali, esigenti e attenti ai titoli più ricercati che questa gli offre. Miracolosa invece definisce l’influenza della TV sul pubblico. Le invasioni barbariche, trasmissione della 7 condotta da Daria Bignardi ne è certamente una. Mi fa l’esempio di La mia vita disegnata male. La graphic novel di Gipi, vero nome Gian Alfonso Pacinotti, pubblicato da Coconino Press. Lo stesso per la trasmissione di Fazio Che tempo che fa che ha intervistato Jane Birkin, l’attrice e cantante moglie di Serge Gainsbourg, autrice della commedia Oh scusa dormivi..., pubblicato da Barbès. Nei due casi, all’indomani della trasmissione, in libreria c’è stato un significativo aumento delle vendite tanto da esaurire le copie nel caso di Gipi. Innegabile potere quindi quello della TV. Si tratta in ogni caso di successi meritati, frutto di scelte editoriali di qualità che ovviamente, grazie alle trasmissioni, il grande pubblico ha avuto l’opportunità di conoscere e riconoscere.