09 febbraio 2019
Il piccolo Nicolas
A presentarci le peripezie è Nicolas in prima persona, un bambino di 7-8 anni. Nicolas e i suoi compagni vivono a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Un mondo dove in casa non c’è la televisione e anzi il papà nicchia a comprarla, i cibi non vanno in frigorifero ma in ghiacciaia, si gioca con le biglie e si fa collezione di francobolli, in estate si va in colonia, e si parte tutti in treno con uova sode e banane rigorosamente al seguito per affrontare il viaggio.
Bisognava quindi rendere la freschezza di una scrittura parlata, che fosse torrenziale nel raccontare e fulminea nel commentare, come i bambini sanno fare, e che fosse infarcita di espressioni e modi di dire che si ripetono sempre, buoni in tutte le occasioni, come succede nelle comitive. E bisognava anche non forzare i tempi. I piccoli non dovevano certo trasformarsi in anticaglie alle orecchie di un lettore odierno, ma non era nemmeno giusto farli parlare come oggi...