Intervista a Simona Cives, responsabile della Casa delle Traduzioni di Roma

Argomento: L'intervista
Pubblicazione: 26 novembre 2011
La Casa delle Traduzioni, centro di documentazione e consultazione specializzato sulla traduzione, dispone di una residenza riservata a traduttori editoriali, e agli studiosi della materia.

Com’è nata l’idea della Casa delle Traduzioni?

L’idea della Casa delle Traduzioni è nata nel 2003, quando Armando Patti, medico e poeta, decise di donare all’Istituzione Biblioteche di Roma due appartamenti destinandoli alla creazione di un centro deputato alla traduzione. Il progetto Casa delle Traduzioni, elaborato dall’allora presidente Igino Poggiali, si è ispirato ai 13 centri già esistenti in Europa e riuniti nella rete Recit. L’obiettivo di queste Case o Collegi è di dare al traduttore un luogo e gli strumenti per dedicarsi al proprio lavoro e la possibilità di immergersi nella cultura e nella lingua del testo che andrà a tradurre. Sull’osservazione di questi modelli è stata creata la Casa delle Traduzioni di Roma che, offrendo uno spazio di lavoro ai traduttori italiani e stranieri, promuoverà la diffusione della letteratura italiana nel mondo e contemporaneamente contribuirà alla qualificazione del lavoro del traduttore.

Quanto tempo è stato necessario per raggiungere l’obiettivo?

Il progetto è stato concretamente avviato nel 2008, anno in cui l’Istituzione ha acquisito definitivamente i due immobili, e si è pienamente realizzato lo scorso 23 giugno 2011, con l’inaugurazione, da parte del presidente Francesco Antonelli, della Casa delle Traduzioni. Non si è trattato solo di allestire una biblioteca specializzata e una foresteria, ma di creare intorno al progetto una comunità forte di specialisti che potessero contribuire alla realizzazione delle tante attività che sono state condotte in questi tre anni. Abbiamo presentato molti libri: ad esempio Il mestiere di riflettere, Gli autori invisibili di Ilide Carmignani e Tradurre di Susanna Basso; abbiamo organizzato, insieme a traduttori e associazioni come Biblit e la Sezione Traduttori del Sindacato Nazionale Scrittori, cicli di incontri quali Scriverne di tutti i colori, le Giornate di orientamento alla professione di traduttore letterario a cura di Marina Rullo, i seminari sul Diritto d’autore del traduttore, tavole rotonde su temi diversi, ad esempio sui mestieri del traduttore, dell’interprete, del doppiatore, del mediatore linguistico, sulla traduzione delle lingue meno diffuse, del linguaggio giovanile e dei film, come anche le lezioni, tenute per l’inaugurazione, di Lorenzo Enriques sul mondo dell’editoria e di Renata Colorni sulla traduzione de La montagna magica di Thomas Mann. Sarà centrale, inoltre, il lavoro di approfondimento professionale basato su attività laboratoriali. Con l’apertura della Casa abbiamo dato avvio ai primi due seminari: Tradurre parole da venti centesimi, a cura di Ilide Carmignani, e Collaborare da fuori, a cura di Daniele Petruccioli e Andreina Lombardi Bom. Infine, l’Istituzione Biblioteche partecipa ormai in maniera costante, sul tema della traduzione, alle Giornate della Traduzione Letteraria di Urbino, alla Fiera della Piccola e Media Editoria di Roma e al Salone del Libro di Torino.

Cosa offre la Casa delle Traduzioni e a chi si rivolge?

La Casa delle Traduzioni mette a disposizione dei traduttori e degli scrittori stranieri una foresteria composta da due camere, una cucina e un piccolo spazio comune, e offre a tutti una biblioteca specializzata sulla traduzione. All’interno della biblioteca sono presenti strumenti di reference e libri di traduttologia; inoltre, poiché la Casa delle Traduzioni è inserita nella rete delle 37 biblioteche romane, i traduttori potranno accedere, tramite il prestito interbibliotecario, a un patrimonio bibliografico complessivo di circa un milione di documenti. La Casa ospita inoltre il Fondo Elsa Morante, una raccolta di traduzioni delle opere della scrittrice donate da Carlo Cecchi, i volumi delle case editrici Voland ed Europa Editions che hanno deciso di adottare la nuova biblioteca, e una mostra fotografica permanente di Rino Bianchi, con foto di scrittori italiani. La Casa delle Traduzioni si rivolge a traduttori, scrittori, teorici della traduzione, docenti universitari, linguisti e operatori professionali nel settore libraio/editoriale offrendo loro un luogo di lavoro, incontro e scambio.

Qual è l’importanza della Casa delle Traduzioni di Roma nel mondo della traduzione in Italia e all’estero?

L’importanza della Casa delle Traduzioni di Roma risiede nel fatto che nasce per la prima volta, in Italia, una Casa delle Traduzioni gestita da un’istituzione pubblica e creata allo scopo di offrire un luogo di lavoro a tutti i traduttori tentando, in questo modo, di contribuire alla valorizzazione di una categoria professionale che in Italia non gode ancora del giusto riconoscimento; inoltre la Casa delle Traduzioni si porrà l’obiettivo di esercitare un ruolo di ponte tra traduttore e editore, e tra case editrici italiane e straniere, con l’obiettivo di far conoscere e tradurre sempre più autori italiani all’estero.