Fondata nel 1977 da due amici, Marina Warners e Paolo Lombardi, la Bonardi è l’unica libreria italiana in Olanda, nel centro di Amsterdam, tra lo Zoo e il Museo della Resistenza. Da allora rimane un riferimento per gli olandesi che conoscono la lingua italiana, per gli italiani che abitano nei dintorni e per gli autori italiani di passaggio.
Sappiamo che una libreria indipendente è già di per sé un esercizio di nicchia, un piccolo presidio a vocazione commerciale per la diffusione di una cultura vicina. Possiamo quindi immaginare cosa significa per questa categoria di esercenti «essere di nicchia» oggi, nell’era di internet dove il web riesce a smaterializzare questo e molti altri mestieri.
Marina Warners ha già annunciato alla sua clientela che presto la Bonardi chiuderà, la libreria non è più in grado di interfacciarsi con la sfida online dei libri scontati e a consegna rapida.
È una chiusura che fa seguito a diverse altre chiusure simboliche tra le librerie italiane all’estero, un trend a cui ci stiamo abituando. Alcune resistono perché hanno un concept diversificato, altre hanno cambiato ragione sociale e sono diventate centri interculturali, con attività diverse. Viene da chiedersi se non esistono per questa forma di libreria delle soluzioni specifiche, dei bonus fiscali o dei benefit, un’attenzione ministeriale a incoraggiarne l'attività, o chissà un programma per la diffusione della letteratura italiana all'estero.
Ci eravamo abituati a ricevere la newsletter di Marina Warners a comunicarci gli aperitivi con l’autore per l’uscita di questo o quell’altro libro, e degli annuari pubblicati dalla Bonardi stessa. Insomma, una notizia inaspettata. Per questo motivo, trovate qui un’intervista a Marina Warners, certamente un po’ laconica, e a cui va l’augurio a non fermarsi, ma a rinnovarsi, a cercare una soluzione, un’alternativa di continuità.
Leggiamo l'intervista qui di seguito:
Marina, da quanti anni esiste la libreria Bonardi di Amsterdam?
Dall'ottobre 1977. Dopo trentanove anni la nostra libreria deve purtroppo chiudere i battenti. Il motivo è il notevole calo delle vendite e la chiusura definitiva è prevista per il 31 marzo 2017.
Fino a tutto il mese di febbraio 2017 potremo ancora ordinare i libri italiani non presenti in libreria.
In tutti questi anni il mestiere del libraio è progressivamente cambiato. Può descrivercelo nelle sue tappe più significative di lavoro e di personale?
Nei primi dieci anni la libreria è cresciuta e nel 1988 abbiamo cambiato sede. L’abbiamo gestita con l'aiuto di alcuni amici e abbiamo messo in catalogo la narrativa olandese tradotta in italiano e viceversa. Dal 2001 abbiamo avuto finalmente la possibilità di avere un collaboratore per venti ore alla settimana.
Da cinque anni il mercato librario in Olanda è cambiato, con il calo delle vendite è peggiorato e pertanto abbiamo ridotto il personale.
Cosa rende oggi difficile la gestione di una libreria indipendente e specializzata?
Dal punto di vista economico non è un’attività interessante. È sempre stato difficile, non abbiamo mai guadagnato niente, potevamo soltanto andare avanti. Siamo stati l'unica libreria italiana in Olanda e lo siamo tuttora, ma oggi nemmeno quello è più possibile.
Esistono dei bandi a favore di una libreria italiana all’estero e dei programmi per lo sviluppo di una libreria indipendente?
Non li conosco.
Queste forme di sostegno sono sufficienti per mantenere l’attività?
Mai avuto un qualsiasi tipo di sostegno, da parte di nessuno.
La Bonardi è una realtà storica in Olanda, come ha reagito la sua clientela alla notizia?
Sono tutti molto dispiaciuti e quasi tutti ci hanno scritto dicendoci che è anche un po' colpa loro, che sarebbero dovuti passare più regolarmente.
Con internet molte attività commerciali come la sua si sono estinte, quali soluzioni propone?
Le possibilità di ordinare libri italiani online sono aumentate, purtroppo non ho soluzioni, altrimenti non sarei arrivata a chiudere.