Per la mia generazione nata quando Che Guevara si trasforma con la morte in Bolivia nel mito della rivoluzione, la sua figura è sempre stata misteriosa ed affascinante. Per questo quando, durante il nostro primo incontro, Abel Posse mi regalò una copia de Los cuadernos de Praga, lo lessi con molta aspettativa. Ma fu solo dopo alcuni anni, quando mi propose di tradurlo, che la sua lettura assunse luci e ombre che avevo ignorato in un primo tempo.
Tradurre questo romanzo ha significato non solo trasportare in italiano la mia conoscenza dell'America Latina conseguita principalmente in inglese e spagnolo, ma anche e soprattutto, ricreare ambienti e situazioni lontani nello spazio e nel tempo. Allo stesso tempo mi obbligava ad entrare nella psicologia dei diversi personaggi che cedono alla creatività di Abel Posse. In entrambi i casi è stato uno stimolante lavoro di ricerca a consentirmi di interpretare il romanzo. Molto prima di scegliere le parole in italiano, per ricostruire l'infanzia di Ernesto Guevara de la Serna e la spensierata vita borghese dell'Argentina degli anni Cinquanta, ho consultato fonti dirette alle quali debbo la comprensione di avvenimenti storici e sociali di quel decennio e di quella generazione con le sue contraddizioni e conflitti, gli stessi che nel romanzo costituiscono la complessa personalità del futuro rivoluzionario dell'America Latina.
Poi il viaggio intellettuale attraverso le fasi della rivoluzione cubana di cui la mia generazione non conserva un ricordo diretto, ma di cui ha sentito parlare e riparlare nei libri di storia contemporanea, nei dibattiti politici, nei documentari e infine, più recentemente al cinema in film come I diari della motocicletta o Prima che sia notte sulla vita dello scrittore Reinaldo Arenas. Perchè la traduzione funzionasse, anche quegli anni dovevano essere riscoperti in italiano con la stessa freschezza e originalità con cui Abel Posse li ha descritti nel suo romanzo.
Alla luce degli avvenimenti storici degli ultimi anni, il tentativo rivoluzionario del Che va più in là dell'azione di un giustiziere solitario che lotta contro le ingiustizie del mondo. Nella versione di Posse il Che agisce come un profeta le cui azioni vogliono disperatamente evitare un futuro in cui né il socialismo né il capitalismo daranno una risposta al desiderio di libertà dell'uomo. Proponendo questo aspetto nascosto della personalità di Guevara, Posse gli restituisce la poesia e l'umanità dimenticata nella pratica rivoluzionaria e, con JoséMartí, Alejo Carpentier, José Lezama Lima e altri, lo include fra gli scrittori latinoamericani che "hanno superato i filosofi e i politici che si sono arenati nelle ideologie". Il rifiuto di ogni ideologia versus la creazione di nuovi miti è il messaggio che ci lascia il Che de Diari di Praga.
La lingua di Abel Posse si fa più intricata e difficile in quelle parti del romanzo in cui Che Guevara, nella solitudine di Praga, dialoga con il suo alter ego borghese. Entrando nella parte più intima dell'eroe, Posse gli attribuisce il potere profetico di anticipare in poche e concise parole l'avvento del capitalismo malato e mafioso che ha sostituito il vecchio sistema sovietico dopo il 1989. Ed è forse questa qualità profetica del personaggio di Posse, insieme alla scoperta dei valori eccezionali di quest'uomo, a costituire la ragione principale del fascino dello scrittore per Ernesto Guevara de la Serna. Un fascino a cui come traduttrice non ho potuto sottrarmi e con il quale ho dovuto costantemente misurarmi durante il lavoro.
Durante i mesi di traduzione mi è stato chiesto se avrei mai potuto tradurre un autore o un'opera che non mi piacesse. Non avevo mai pensato a questa eventualità. Durante la mia attività di ricerca in studi latinoamericani ho sempre cercato di studiare autori e personaggi che avessero una certa affinità con la mia sensibilità dimenticandomi forse troppo spesso delle varie mode imposte dalla critica. Questo perché il proposito di ogni attività intellettuale, qual è la traduzione, dovrebbe essere quello di scoprire qualcosa di noi stessi e del momento storico che stiamo vivendo.