The Night of the Moths
Riccardo Bruni’s La notte delle falene was nominated for the Premio Strega 2016, one of 27 titles on the long-list. The nomination was both unexpected and newsworthy because Bruni, a journalist, writer and blogger, is considered a pioneer of self publishing in Italy and his book was published by Amazon Publishing.
Bruni’s style is deceptively simple. To be sure, it takes a skillful hand to make such an intricate, well-contrived plot appear simple. As a reader, you read along, gripped by the story line, and you’re oblivious to the hand that orchestrated it all, its touch so light that the hand itself has become invisible. As a translator, my first sense was: this will be easy. The writing is clear, straightforward, there are no esoteric literary allusions, no hints of buried, paraphrased quotes, no guessing “what exactly did he mean by that?”. But wait… the book is so tightly-woven, the plot so complex, that I found myself having to make notes to keep track of the twists and turns as I went along.
Then there were the pet names. The most challenging one was the choice of name for the character who in the novel is called Il Marcio, something like “soft in the head.” Conferring with the author, I first suggested The Pervert, but Riccardo felt that it misrepresented the nature of the character. He suggested a more literal term, like “rotten,” to denote something that doesn’t work properly. We went back and forth, discarding a series of unhappy (not to say potentially insensitive and politically incorrect) possibilities such as Booby, Donkey, Dim-wit, Half-wit, Retard, Imbecile, Simpleton, Dummy, Dork, even Quasimodo. In the end we went with Half-Wit, which seemed to best express the simplistic nature of the character.
Another problematic nickname was the one for the formidable grandmother, who is referred to as l’inossidabile Gloria. Clearly it could not be a literal rendition (inoxidizable or rust-proof). Again I consulted with Riccardo, to see if he had any preferences or suggestions. Up to that point I had come up with indestructible, adamantine, relentless, indomitable, even steely. His response: “Steely Gloria” is perfetto!”
Giulia, Enrico’s fiancée, posed a further problem for me by mischievously referring to her judgmental girlfriends as le Malefiche. I told Riccardo I wasn’t quite sure what tone to take with that. The Cunts seemed too strong in the context. The Bitches maybe? The Evil Sisters? Could I steal from the film and go with the Maleficents? Again Riccardo pronounced: The Evil Sisters seems perfect!!!
One issue that only came up after the translation had been completed and delivered, that is, during the editing stage, was the matter of permissions. There were quite a number of song titles and lyrics in the novel: everything from songs by Coldplay, the R.E.M or Sinatra (Fly Me to the Moon) to lines from Charles Bukowski’s poem Burning in Hell or Fabrizio De Andrè’s Ave Maria (Femmine un giorno e poi madri per sempre). As I went along I made a list of those and other quotations that I felt might require permissions and I submitted the list to the editor at the time of delivery. In some cases, to cite the source, I had added endnotes to the text itself, though I assumed the editor might choose to handle them differently during the editing process. Indeed there are no notes in the finished book.
As an aside, it’s interesting to note that each of the three novels I’ve written about in La Nota del Traduttore can be said to fall into a different category. I saw Andrea Canobbio’s Three Light-Years (Farrar Straus & Giroux, July 2014) as language driven: the kind of book where you linger over every word, relishing every nuance, often rereading a sentence to savor it. Paolo Giordano’s The Human Body (Pamela Dorman/Viking, October 2014), on the other hand, was character driven: one of those narratives where you encounter unforgettable individuals, haunting figures who linger in your head, and heart, long after you’ve finished reading the book. And Riccardo Bruni’s The Night of the Moths (AmazonCrossing, December, 2017) can first and foremost be viewed as plot driven: an engaging, coherent story that builds the reader’s suspense and keeps him reading to the end.
La notte delle falene
Nella lista dei 27 candidati in corsa alla cinquina per il Premio Strega 2016, La notte delle falene di Riccardo Bruni è stata una nomina tanto inaspettata quanto clamorosa perché Bruni, giornalista, scrittore e blogger, è considerato un pioniere dell’autopubblicazione e il suo libro è infatti uscito per i tipi di Amazon Publishing.
Lo stile di Riccardo Bruni è di una semplicità ingannevole. La sua è una scrittura abile, la trama tanto intricata quanto ben congegnata, risulta semplice in apparenza. Il lettore fila dritto lungo le pagine immerso nella lettura, ignaro della mano che con tatto leggero e invisibile ne ha orchestrato l’insieme. Da traduttrice ho subito pensato, sarà facile. La scrittura è chiara, schietta, senza allusioni letterarie esoteriche, senza rimandi nascosti, parafrasi, né indovinelli sul “cosa vorrà mai dire esattamente?” Ma, un attimo… il libro ha una trama fitta, l’intreccio è complesso e io stessa ho dovuto prendere appunti per tenere il passo dei colpi di scena man mano che proseguivo a tradurre.
E poi ci sono i soprannomi. Tra tutti quello più sfidante è stato Il Marcio, molto simile a “testa morbida”. In un primo confronto con l’autore avevo suggerito The Pervert, ma Riccardo trovava che travisasse la natura del personaggio, ha quindi suggerito un termine più letterario come rotten, per denotare qualcosa di malfunzionante. È stato un procedere avanti e indietro in un continuo rigettare infelici (per non dire potenzialmente insensate e/o politicamente scorrette) possibilità come Booby, Donkey, Dim-wit, Half-wit, Retard, Imbecile, Simpleton, Dummy, Dork, addirittura Quasimodo, fino a rimanere su Half-Wit, per meglio esprimere la natura semplicistica del personaggio.
Altrettanto ostico è stato il soprannome della formidabile nonna, ovvero l’inossidabile Gloria. Di certo non poteva essere una resa letterale (inoxidizable o rust-proof). Di nuovo mi sono consultata con Riccardo per vedere se avesse delle preferenze o suggerimenti ai miei indestructible, adamantine, relentless, indomitable, e anche steely. La sua risposta è stata, “Steely Gloria is perfetto!”
Giulia, la fidanzata di Enrico, mi ha posto un ulteriore problema poiché creava un riferimento malizioso con le sue amiche pettegole tra cui le Malefiche. Ho confessato a Riccardo la mia incertezza sul tono da usare. L’ardito The Cunts mi sembrava troppo forte nel contesto. Forse The Bitches? The Evil Sisters? Oppure potevo rubare dal film e mettere The Maleficents? E l’ok di Riccardo è arrivato con “The Evil Sisters is perfect!!!”
A traduzione finita e consegnata, il solo problema a presentarsi è stato in fase di revisione, e cioè il problema dei crediti. Nel romanzo ci sono diversi titoli e testi di canzoni, canzoni dei Coldplay, dei R.E.M. o di Sinatra, Fly Me to the Moon; alcune righe della poesia Burning in Hell di Charles Bukowski o dell’Ave Maria di Fabrizio De Andrè, Femmine un giorno e poi madri per sempre. Mentre proseguivo a tradurre ho fatto una lista di queste e di quelle citazioni che immaginavo avrebbero richiesto il permesso e ho sottoposto la lista all’editore. In alcuni casi, nel citare la fonte, ho aggiunto delle note di chiusura al testo, con l’idea che l’editore avrebbe poi scelto di gestirle a suo piacimento. Infatti, non ci sono note nel testo pubblicato.
Per inciso, è utile notare che ciascuno dei tre romanzi di cui ho scritto su La Nota del Traduttore rientrano in tre categorie diverse. Tre anni luce, di Andrea Canobbio (Three Light-Years, Farrar Straus & Giroux, July 2014) è orientato sulla lingua: il genere di libro in cui ti soffermi su ogni parola per assaporare ogni sfumatura, spesso rileggendo una frase per gustarla. Il corpo umano, di Paolo Giordano (The Human Body, Pamela Dorman/Viking, October 2014), invece, è spinto dai personaggi: una narrazione in cui si incontrano persone indimenticabili, figure inquietanti che ti restano in mente e nel cuore fino a molto tempo dopo la lettura del libro. Infine, La notte delle falene di Riccardo Bruni (The Night of the Moths, AmazonCrossing, 2017) lo vedo anzitutto azionato alla trama: una storia coerente e coinvolgente, a legare il lettore a una suspense crescente fino alla fine.