Traduzione da: traduttore: Rosa Penna, Monica Martignoni - Traduzione dal francese
È Edena, figlia del capo tribù Assanga Djuli, a raccontarci la storia della sua Africa sospesa fra "tradizione e progresso", fra incertezze e contraddizioni, fra magia e realtà, fra speranza e dolore. Ad ogni veglia Edena, come un cantastorie, rievoca il suo passato ricco di valori che cerca di tenere in vita e di tramandare ai suoi figli. Nel titolo del libro, Calixte cita gli alberi, piante secolari, quasi a voler confermare che sono gli unici, oramai, a poter testimoniare le gesta del popolo Etone e a custodirne i segreti.
"Gli alberi ne parlano ancora" è un romanzo suggestivo e fiabesco soprattutto per il modo di narrare della scrittrice, talvolta volutamente ingenuo e infantile, capace di emozionarti e sorprenderti fino alla fine. Tradurlo è stato per me un'esperienza unica, che non dimenticherò facilmente per diversi motivi: primo fra tutti perché amo l'Africa e il suo popolo, troppo spesso dimenticato; poi perché è la mia prima traduzione letteraria ad essere pubblicata, e infine perché è un libro che mi ha arricchito molto sia da un punto di vista linguistico che culturale.
A tal proposito vorrei sottolineare il valore storico-antropologico dell'opera perché può forse aiutare a capire meglio l'Africa, e in particolare l'Africa nera, più di un qualsiasi documentario visto in televisione. Difatti, il merito di Calixte Beyala sta nell'aver saputo affrontare temi importanti come: il colonialismo, la guerra, il sesso, l'amore, la religione con disarmante spontaneità e pungente ironia tali da indurre il lettore a riflettere. Basti pensare ai buffi e penosi tentativi di conversione religiosa messi in atto da missionari, talvolta poco credibili, o alle divertenti scene di seduzione da parte di Fondamento di Piacere che, ignorata dal marito, abbandona il villaggio natio per aprire un bordello in città.
Certo, da traduttrice, all'inizio non è stato sempre facile capire ed interpretare episodi spesso paradossali e così lontani dalla mia immaginazione; ma giorno dopo giorno, veglia dopo veglia, sono riuscita a farmi travolgere dalle storie e dallo straordinario mondo di Calixte Beyala, lasciandomi alle spalle ogni insicurezza.
Monica Martignoni