Editoriale
Care vacanze...

L’aeroporto di Malpensa e una base militare aerea sono a pochi chilometri da qui, una distanza che a pranzo del 25 febbraio scorso ci è sembrata ancora più breve. Interrotti da un primo ma insolito rumore aereo a bassissima quota, siamo rimasti con la forchetta a mezz’aria e con un punto esclamativo nello sguardo. Suggestionati, abbiamo associato quella perturbazione sonora alla notizia dell’attacco russo e alla dolorosa realtà delle migliaia di civili ucraini pronti all’esodo. È stato un continuo passaggio di aerei tutti nella stessa direzione, ogni volta diversi, tanto che abbiamo abbandonato la cucina e siamo usciti per osservarne uno con due galleggianti a forma di scafo, come in effetti ci era sembrato mentre guardavamo attenti il cielo dalla finestra. In questo alzarci da tavola per guardare gli aerei, nell’interrompere un’azione che si stava svolgendo in tranquillità.... (segue...)

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